Esistono strade piccole, strette, riservate, nascoste.
Quelle che notano in pochi.
Quelle che non urlano per rendersi visibili.
Sono fatte di passi semplici, muri scrostati, colori segreti e luminosi.
E da qualche parte c’è sempre un’emozione che aspetta di essere raccontata.


Fabrizio Caramagna

l'oltrepò pavese

A sud di Pavia si estende un territorio che, noto ai più soprattutto per la sua tradizione enogastronomica, custodisce una natura davvero incantevole: l’Oltrepò Pavese. Qui sono tante le valli racchiuse da crinali boscati, incontaminati, dove l’intervento da parte dell’uomo è oggi ridotto. Si crea, così, un ambiente molto spesso integro dal punto di vista naturalistico, dove estesi boschi di querce, castagni e faggi si susseguono dalle quote più basse alle vette più importanti. Tanti sentieri attraversano queste terre: tracciati che, in passato, collegavano province e regioni in importanti scambi commerciali e che, oggigiorno, permettono ad escursionisti e appassionati di natura di vivere “in cammino” l’Oltrepò Pavese. 

L’Oltrepò Pavese deve la propria origine, evoluzione e il proprio carattere (geologia, botanica e fauna) al contatto con l’ambiente marino. Tracce del passato marino (fossili) sono visibili in diversi punti dell’Oltrepò (Cecima e San Ponzo, ad esempio); la natura propria del territorio, la posizione geografica, la sua conformazione e origine geologica ne hanno poi determinato sia le forme (smussate e tendenzialmente addolcite dei pendii collinari) sia, di conseguenza, le presenze botaniche e faunistiche, creando un punto di incontro cruciale tra tre realtà molto differenti e importanti del nostro paesaggio naturale.
In Oltrepò Pavese si ha, infatti, una parziale sovrapposizione naturalistica tra presenze tipiche di pianura, entità tipiche della montagna e ambiente tipicamente marittimo; fenomeno questo reso possibile dal lento – ma continuo – lavoro di modellamento del territorio attuato dall’evoluzione che ha messo di fatto in collegamento questi ambienti così diversi, ma così vicini.
L’opera di rimodellamento del territorio è proseguita – ed è tutt’ora in atto – grazie all’azione dell’acqua dolce: tra i bacini idrici presenti, spicca il torrente Staffora che ha segnato con il suo passaggio l’omonima valle.

Elementi caratterizzanti:

  • Territorio di oltre 400 chilometri quadrati rappresentativo da Nord a Sud, di ambiti con attività agricole (fondovalle in particolare), ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica collegabili in reti ecologiche provinciali-regionali, ambiti di valenza paesistica;
  • Sistema rurale-paesisitico-ambientale articolato nel contesto geografico e geomorfologico che dalla fascia pedecollinare settentrionale passa alla montagna appenninica meridionale con valli e dorsali;
  • Patrimonio naturale (bellezze d’insieme, parchi naturali e rilevanze ambientali, geositi, aree di interesse paleontologico, siti archeologici) e monumentale significativo per le attività di educazione all’ambiente;
  • Ricchezza di percorsi e sentieri a valenza storica-naturalistica e quindi culturale (ad esempio la “Via del sale” e la “Via dei Malaspina”) a carattere interregionale e altri itinerari locali che dalle propaggini collinari portano ai rilievi montuosi di Monte Alpe, Monte Penice, Cima Colletta, Pian del Poggio;
  • Presenza di strutture e/o laboratori ad alto valore culturale e sperimentale come l’Osservatorio Astronomico di Ca’ del Monte (Cecima) e la Riserva Naturale Monte Alpe e del Giardino Alpino di Pietra Corva, situato nel comune di Romagnese.

In Oltrepò Pavese abbiamo tanti “pezzi di cuore”, luoghi cui teniamo moltissimo e che desideriamo valorizzare e far conoscere meglio. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di far “nascere” la nostra Associazione qui! Precisamente a Godiasco Salice Terme, dove si trova la nostra Sede Legale.

Da qui abbiamo iniziato a farci conoscere e a far scoprire ciò che amiamo: il territorio, la sua storia, la sua natura, la sua cultura e le tradizioni che lo caratterizzano. 

Curiosità: il nostro primo evento ufficiale con il pubblico è stato svolto a Rocca Susella per il Solstizio d’estate del 2008, si chiamava “Sogno di una notte…” ed era proprio un’escursione notturna, a sottolineare quanto il lato notturno della natura fosse nei nostri animi fin dall’inizio, per far conoscere il mistero affascinante e positivo che esso custodisce da sempre.